prova di testo con foto
Corso di “Fumetto e Illustrazione” – Primavera 2020
Nella primavera 2020 prenderà il via presso l’Associazione “Piero Sigalini” a Dello (BS) un corso di “Fumetto e Illustrazione” per tutti. Il corso seguirà il seguente Programma.
PROGRAMMA
PARTE 1: disegno base e “gesture drawing”.
“Non si disegna con la mano, si disegna con gli occhi”
Il corso inizia con le basi del disegno: imparare ad osservare quello che si vuole andare a disegnare, “sciogliere” la mano con semplici esercizi per migliorare il tratto ed esercizi di “disegno gestuale” (disegni realizzati velocemente in pochi minuti) per imparare a cogliere in poco tempo l’essenza di quello che si andrà a riportare sul foglio.
PARTE 2: disegno base e prime nozioni di anatomia.
Si prosegue unendo alla copia dal vero esericizi che volgono ad approfondire e a sviluppare la conoscenza dell’anatomia umana, le proporzioni del corpo e di come la variazione di queste ultime possono portare a definire personaggi con caratteristiche fisiche e caratteriali ben precise.
PARTE 3: creazione di un personaggio e linguaggio del corpo.
Appresi i fondamentali dell’anatomia, si passa alla creazione di un personaggio vero e proprio (sia esso umano o di origine fantastica): definirne l’aspetto, il carattere, le espressioni e le posture.
PARTE 4: prospettiva, ombre e luci.
Oltre ai personaggi, nelle storie a fumetti o illustrate è importante anche l’ambientazione in cui si muovono i personaggi: si passa quindi ai fondamenti della prospettiva, per creare paesaggi e ambienti plausibili, seguita poi dalla teoria delle ombre, per imparare a gestire la direzione della luce nelle vignette o nelle illustrazioni, in modo tale da favorire la narrazione.
PARTE 5: creazione di una storia (soggetto e sceneggiatura).
I fumetti e i libri illustrati non sono solo disegni: fondamentale è anche la parte del testo. Prima di iniziare a disegnare una storia, quindi, questa va prima pensata e scritta sotto forma di soggetto (breve riassunto che descrive gli avvenimenti della storia). In seguito si passa alla stesura della sceneggiatura: un documento che descrive i disegni contenuti nelle vignette presenti in ogni pagina e i dialoghi che vi si trovano all’interno di ciascuna.
PARTE 6: composizione di una tavola a fumetti e/o un’illustrazione completa.
Come conclusione, apprese tutte le norme di base, si procede con il lavoro finale: creazione di una tavola (pagina) a fumetti con una storia autoconclusiva, oppure di una illustrazione (o più) per raccontare una storia.
Insegnante : Prof. Veronica Spinoni,
laureata all’Accademia delle Belle Arti, dei Media Europea, Arti visive Milano,
diploma all’Accademia Nemo Firenze, cinema di animazione
Il corso si svolge nei mesi: aprile, maggio, giugno
con una lezione a settimana di 2 ore. Orari da definirsi
La quota è di € 50 per tutto il corso
Le iscrizioni sono aperte fino al giorno 20 marzo 2020
telefono: 030.9718725 cell. 333 610 0101
Sigalini Piero: Gli inediti
Sono trascorsi undici anni da quando abbiamo ricordato ii centenario della nascita di uno del nostri concittadini piü illustri, il pittore Piero Sigalini.
La mostra antologica, allestita nell’ottobre 2008 in Dello, ebbe come fondale le pareti del salone e delle stanze dell’ex palazzo Baronio che domina con la parrocchiale lo slargo della piazza.
Oggi è in una corte, edificata per esigenze agricole, ma con tutti i risvolti del sapere, che prende vita il museo a lui dedicato.
Affacciato sull’antico “Vicolo dell’aria”, poi rinominato in onore del benemerito parroco don Pietro Guindani, è ubicato a una manciata di passi dalla casa natale dell’artista.
La scelta è caduta su un binomio inscindibile dell’architettura rurale bresciana, stalla e fienile che in passato hanno riassunto ii vissuto e la sopravvivenza del nostri avi.
Questi ambienti, testimoni della vita magra e del respiro lungo di uomini e animali, freschi di rispettoso restauro conservativo, accogliendo le creazioni inedite di Sigalini mutano in motore culturale, sostanziato da un progetto del presente ma proiettato sul futuro.
Già noto come sublime cantore per aver fatto colloquiare la materia dell’arte con quella della variazioni luminose, per aver interpretato ii timbro agreste della sua terra, per le tecniche ricercate, per la potenzialità espressiva, per l’intrinseca vocazione tonale, Piero Sigalini con questo gruppo di dipinti esciusivi ci coinvolge con i messaggi che hanno dato senso alla sua ricerca.
Al pan delle stagioni la pittura si inebria delle sue linfe, la percorre un vento innovatore che s’intinge di freschezza, di barlumi sboccianti.
Il suo “Novecento” è pervaso da una sacralità avvincente che scivola da un tema all’altro come onnipresenza del divino nell’umano, ben rappresentato dalla luce che si posa, ondeggia e si disfa.
Cosi negli scampoli di “Bassa Pianura” fra i grigi perlacei delle nuvole squarci di cielo regalano improvvise apparizioni di Maestà e Santi ad un’umanitã in cammino ma, vigile al cospetto del mistero.
I richiami alla fede sono pure documentati dalle effigi di Madonne stemperate sugli altari delle chiese, oggetto di petizioni spirituali e materiali, negli scorci di paese percorsi da processioni oranti anticipate dalla croce.
Altre volte sono angoli rustici o la pacata armonia della campagna ad animarsi di figure sapientemente abbozzate devote alla semplicità di una vita dignitosa, dedita all’essenziale.
L’ispirazione è alimentata anche da sguardi posati sulla neve, distesa coltre del silenzio, in cui palpitano in leggere accensioni sul bianco i riverberi delle facciate degli edifici.
Ed ancora ii fuoco che arde nel caminetto, allegorico dell’ambiente famigliare soffuso di benessere.
Non manca l’approccio alla realtà compositiva delle nature morte, sempre ricche e intense di stupore, ricompense della natura al lavoro duro dell’uomo e alle cure prestate, riposte sui davanzali di finestre aperte sulla grande varietà di suggestioni suscitate dal paesaggio.
L’artista, introducendo anche il tema della guerra, con sottolineature di commossa partecipazione sulle drammatiche esperienze personali vissute da prigioniero in Algeria, ci comunica quanto sia prezioso il dono della pace, alla cui tutela siamo tutti chiamati.
Quanti smisurati colpi di spatola o pennello, quanti ritorni di sfumatura in sfumatura si sono tradotti in maestria di variazioni cromatiche nella pittura di Piero Sigalini.
Ora quei tocchi, quei momenti fermati per sempre e consegnati alla sfera del mito, al pan del virtuosismo del musicisti, escono dalla tavolozza all’improvviso come se fosse la prima volta, ci scuotono e si fanno vita lasciandoci imperitura memoria del suo segno: vibrante ambasciatore di maestosa grandezza.
Dello (Bs) ottobre 2019
Floriana Maffeis